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Nell’illustrazione una locandina della rassegna “Vino e salute – Wine Sicily” che si è svolta al

Palavetro dell’aerostazione di Trapani-Birgi

 

 

qualità, quelle – per intenderci – insite nei piaceri della buona tavola.

     Il convegno, organizzato dalla Provincia regionale di Trapani e dall’Assessorato regionale Agricoltura e Foreste, ha coinvolto per la sua realizzazione anche l’Istituto Regionale Vite e Vino, l’Assovini siciliana, e la Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo. Ricchissimo il programma dei lavori, con oltre cinquanta interventi di natura tecnico-scientifica che si sono registrati nel corso dei tre giorni di attività convegnistica. Specialisti in scienze dell’alimentazione, nutrizionisti e ricercatori italiani e stranieri hanno messo a confronto le ultime novità sul binomio vino e salute. Tralasciando i dettagli scientifici, dei quali ovviamente non sapremmo riferirvi, tutti erano comunque d’accordo sul fatto che il vino ai pasti non deve mai mancare perché fa bene. Certamente al corpo, ma anche all’anima  aggiungiamo noi.

     “Vino e salute” - che dopo appena sei edizioni si è già guadagnato un posto di tutto rispetto tra accademici e addetti ai lavori, classificato dall’”Office Internazional Wine” tra le otto manifestazioni più importanti al mondo – quest’anno ha voluto offrire anche qualcosa in più, proponendo la prima rassegna “Wine Sicily”, con settanta espositori siciliani e nazionali che hanno “illuminato” con i loro prodotti il “Palavetro” dell’aerostazione di Trapa- 

 

PRIMO PIANO  Passerella per le migliori creazioni dell’enologia siciliana al “Palavetro” dell’aerostazione di Birgi, dove

si è concluso a fine maggio il sesto convegno internazionale “Vino e salute”, quest’anno con una novità: la prima esposizione regionale  “Wine  Sicily”.   Successo di pubblico anche per “Cantine  aperte” che ha coinvolto più di trenta aziende in Sicilia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poesia per l’anima, medicina per il corpo:

a Trapani si studiano le virtù del vino

 

     Il vino: poesia e medicina della vita. Sembra volerci lanciare proprio questo messaggio il sesto convegno internazionale “Vino e salute” che si è svolto a Trapani a fine maggio, ospitando esperti del mondo scientifico provenienti da tutto il mondo e oltre settanta rappresentanti di altrettante cantine regionali e italiane che hanno dato vita alla prima esposizione regionale “Wine Sicily”. Al Palavetro dell’aeroporto di Trapani-Birgi, dal 19 al 22 maggio, si è parlato di vino praticamente a trecentosessanta gradi, partendo dagli aspetti - diciamo così - più sentimentali, per arrivare alle argomentazioni di carattere scientifico che hanno costituito un po’ il tema centrale del convegno, senza tralasciare, tuttavia, anche marketing ed economia. “Se non ci fosse stato il vino non sarebbe nata la poesia” è stato sottolineato durante i lavori: Orazio, Tacito e Leopardi pare avessero, infatti, un ottimo rapporto con il vino. E questo accostamento letterario della bevanda che, non a caso, viene detta nobile, la dice lunga su quanto importante e indissolubile sia stato nei secoli il connubio tra l’uomo e il “nettare degli dei”, coinvolgendo in questa sorta di innata intesa tutte le estrazioni sociali e culturali: il partito trasversale del vino, potremmo dire parafrasando il moderno linguaggio della politica. E a riprova di tutto ciò è quantomeno sintomatico che ad accostare il vino alla poesia sia stato, con il suo intervento a “Vino e salute”, un professore di marketing agroalimentare, Gervaso Antonelli, ordinario alla Facoltà di Economia dell’Università di Urbino. Difficile, dunque, tracciare l’identikit del bevitore di vino. Un buon bicchiere si manda giù semplicemente perché piace, perché inebria e anche perché fa bene alla salute. Secondo uno studio – è emerso al convegno – da quando sono state scoperte le qualità del vino per la prevenzione delle malattie cardiocircolatorie e per la sua azione antagonista nei confronti dei radicali liberi, anche parecchi astemi hanno preso l’abitudine di accompagnare i loro pasti con un corposo rosso o un bianco, magari frizzantello. E chissa se abbiano iniziato ad apprezzare la “medicina”   anche    per  le   altre  sue

 

 

ni-Birgi: in pratica c’era il meglio della produzione vitivinicola. “Wine sicily” è

stata anche l’occasione per uno scambio di idee ed esperienze degli operatori nazionali con una cinquantina di imprenditori stranieri, selezionati per l’occasione dall’Ice, l’Istituto per il Commercio Estero,  provenienti da ogni parte del mondo: perfino da Stati Uniti, Australia e Giappone, ma c’erano anche russi, svedesi, tedeschi e - proprio loro non potevano mancare - anche francesi. E per la gioia di tutti, dopo tanto parlare, “Vino e salute” è stata anche l’occasione per assaggiare i migliori vini in abbinamento a preparazioni gastronomiche.  

     E sempre nel segno del vino, a fine maggio, successo di pubblico per “cantine aperte”, manifestazione che ha coinvolto più di trenta aziende in Sicilia, “trascinando” migliaia di appassionati e buongustai per vigneti e masserie, fra sommelier e intenditori che spiegavano tutti i segreti del buon vino. Anche qui degustazioni di ogni ben di Dio, con zuppe di legumi e cereali, formaggi e salumi tipici, pane di grano duro a lievitazione naturale e, come se non bastasse, anche cotto nei forni a legna di antica tradizione. E vino a volontà: si fa per dire.

     Tra un boccone e l’altro – si sa, l’occhio vuole sempre la sua parte – i vari centri siciliani hanno approfittato anche per promozionare l’artigianato locale. A Caltagirone, patria della ceramica siciliana, i maestri ceramisti, ad esempio, hanno dato dimostrazione delle loro abilità tecniche con esposizioni di piatti e vasi da loro realizzati.

     Due importanti manifestazioni sul vino di qualità e sull’enogastromia, concentrate in due settimane e in tutta la Sicilia, probabilmente stanno a indicare che la regione ha le carte in regola per fare del buon turismo. Se ai percorsi culturali e delle bellezze paesaggistiche sapremo unire quelli della buona tavola, il gioco è fatto: il turista avrà tre buoni motivi –  e quel che più conta, anche legati tra loro a filo doppio - per venire da noi. Cultura, natura e buona tavola. Sembra uno slogan: è la Sicilia.

 

 

                                        Luoghi

                                            di Sicilia

 
Casella di testo: Anno II Numero 8                                                                                                            Giugno 2004

 

 
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Casella di testo: Periodico on line di cultura, tradizioni popolari, valorizzazione del territorio e delle risorse paesaggistiche. Iscrizione N. 288 del 
7 ottobre 2003 nel Registro delle Testate Giornalistiche del Tribunale di Trapani. Direttore responsabile Alberto Augugliaro


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