Casella di testo: TORNA SU NUMERI PRECEDENTICasella di testo: HOME PAGE

Nell’immagine in alto, la scalinata di Santa Maria Maggiore a Caltagirone ricoperta da quattro mila lucignoli ad olio: lo spettacolo lascia senza fiato. Tutte le foto in questa pagina, gentilmente concesse dall’Ufficio Stampa del Comune di Caltagirone, sono state realizzate  dallo Studio Annaloro

 

 

 

A sinistra, particolare dei gradini di Santa Maria Maggiore con in evidenza le mattonelle in ceramica calatina.

A destra, una foto della stessa scalinata con i lucignoli, pronti per essere accesi, che riproducono un’icona dell’Unesco

 

 

 

so di pubblico registrato nelle sue varie edizioni. E così per ferragosto e per la sua vigilia i lumini hanno “riacceso” i preziosi gradini che, come una tela pronta a raccogliere e perpetuare negli anni le pennellate di un grande artista, si son lasciate ancora trasformare in mezzo d’arte, essendo esse stesse arte, riconosciuta e protetta dall’Unesco. Anzi, l’intera città  - la parte antica, quella del centro storico - è patrimonio dell’Umanità. Con i suoi palazzi barocchi e le sue chiese: la cattedrale normanno-angioina di San Giuliano, la Chiesa del Gesù che ospita La Natività di Polidoro da Caravaggio, naturalmente Santa Maria del Monte con la scalinata delle maioliche. Caltagirone, d’altro canto, lo merita il riconoscimento dell’Unesco. Non foss’altro per  l’impegno e  la  determi-

 

 

Luoghi                                                

     di Sicilia

 

     Quattromila lucignoli, 142 gradini, quattro giorni di manifestazioni distribuite su due mesi, almeno diecimila visitatori. Sono i numeri dell’edizione di quest’anno della “Scala Illuminata”, la manifestazione a metà strada fra religione e folklore che ogni luglio – quest’anno anche in agosto – trasforma Caltagirone in uno spettacolare palcoscenico di luci e colori. Caltagirone, la città etnea conosciuta in tutto il mondo per le sue ceramiche che possono vantare una tradizione millenaria, da città d’arte qual è, per festeggiare il Santo Patrono non può limitarsi alle solite processioni e ai giochi pirotecnici, come avviene un po’ dappertutto. E allora, ecco che con un pizzico d’inventiva (anzi, molto di più) le maestranze calatine rendono ancora più unici i già preziosi gradini in ceramica decorata di Santa Maria Maggiore adagiandovi sopra un “tappeto” di quattromila lucignoli colorati. Di sera lo spettacolo è assicurato. I lumini, ognuno a tinte diverse, sapientemente disposti sulla scalinata, formano immagini mozzafiato. Sembrano delle diapositive proiettate dall’alto. E in effetti a stento si riesce a credere che con dei lumini ad olio e della carta colorata possano venir fuori disegni dalle proporzioni esatte e rigorose. Disegni che “vivono” e che riescono a trasmettere una espressività tutta loro, creata magicamente dall’alternato e repentino cangiare d’intensità di ognuna delle quattromila “anime” di fuoco.

     E’ sera. Gli ultimi sprazzi di luce del tramonto sono ormai inesorabilmente andati. La scala, fiammeggiante, concentra su di se l’attenzione della folla assiepata su ogni minuscola porzione di strada, gradino, marciapiede. Improvvisamente il disegno scompare, come rapito dalla notte. Poi, al fischio del capomastro, i colori e le forme, giù per la scala, ritornano prepotentemente a far loro la scena. E’ la gente di Caltagirone a far rinascere l’opera d’arte. Tutti insieme, “armati” di stoppino, udito il segnale, si precipitano dai bordi della scalinata di Santa Maria Maggiore per riaccendere i lucignoli. Uno spettacolo nello spettacolo. In onore di San Giacomo Maggiore, protettore della città dal 25 luglio del 1090, giorno in cui il conte Ruggero il Normanno liberò la città dai dominatori musulmani, dopo aver invocato e - a quanto pare - ottenuto,  l’intervento proprio di San Giacomo. Ma la Scala Illuminata, con la sua magia di sfumature scintillanti, non poteva esaurirsi in due giorni di manifestazioni.  Lo imponeva il succes-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

nazione che quattro secoli fa i calatini hanno messo in campo per la ricostruzione del loro gioiello di arte e architettura dopo il terremoto del 1693. E poi ci sono i giardini e le ville dei Gattopardi, ville storiche della Sicilia ottocentesca che sono state in giugno al centro di una mostra, a Villa Patti, con esposizione di incisioni, disegni, dipinti, foto d’epoca.

     Ma se il barocco ha reso celebre Caltagirone in tutto il mondo, non dimentichiamo che un altro fiore all’occhiello della cittadina etnea rimane pur sempre la ceramica. I maestri ceramisti possono vantare una tradizione di quattromila anni. Al museo della ceramica, infatti, sono conservati manufatti risalenti addirittura al neolitico. Di straordinario interesse, anche storico e culturale, le “figurine”: mattonelle in ceramica del XVIII secolo, in esposizione sempre al museo, dove sono rappresentate scene di vita quotidiana popolare, ma anche di famiglie nobili e borghesi. E per sancire definitivamente l’importanza della tradizione della ceramica – se mai ce ne fosse stata la necessità – il Comune ha istituito lo scorso dicembre a Caltagirone il marchio Decop per la ceramica, la Denominazione Comunale di Provenienza, con un apposito registro al quale possono iscriversi gli artigiani. In possesso, evidentemente, di tutti i requisiti previsti. Un “sigillo” a tutela dell’arte e della maestria degli inimitabili ceramisti calatini: in agosto il registro contava già settantacinque artigiani iscritti. E da fine luglio per i visitatori che arrivano a Caltagirone dall’ingresso Nord il benvenuto è dato da ventisei pannelli in ceramica, realizzati dagli artigiani e collocati alle pareti dello svincolo al quale si accede dalla Catania-Gela. Un singolare biglietto da visita per una città che ha fatto dell’arte e della cultura la sua ragion d’essere.               

 

 

 

PRIMO PIANO  A Caltagirone la “Scala Illuminata” fa il bis: dopo il successo di visitatori di luglio, anche per ferragosto i quattromila  lucignoli  ad olio  hanno ripreso a brillare, creando  sui gradini magnifici  arazzi sfavillanti.  Degni di una cornice, l’intero  centro  storico,   che  è  patrimonio  dell’Unesco,  con le sue  chiese,   i  palazzi  barocchi,  le  maioliche,  la  sua  cultura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le ceramiche e il tappeto di fuoco

 
Casella di testo: APPUNTAMENTI: DOVE ANDARECasella di testo: EDITORIALECasella di testo:  








Luoghi      
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    di Sicilia
Casella di testo: Anno II Numero 11                                                                                                     Settembre 2004

 

 
Casella di testo: Periodico on line di cultura, tradizioni popolari, valorizzazione del territorio e delle risorse paesaggistiche. Iscrizione N. 288 del 
7 ottobre 2003 nel Registro delle Testate Giornalistiche del Tribunale di Trapani. Direttore responsabile Alberto Augugliaro


Casella di testo:   PRIMO
PIANO
Casella di testo: LIBRI
& DINTORNI

Casella di testo: SPETTACOLO

Casella di testo: PAESAGGI

Casella di testo: SCRIVICI

 

 

 

 

 

 

 

 
Casella di testo:  jjj