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     A quattrocento anni dal passaggio in Sicilia di Caravaggio, l’isola celebra il pittore lombardo con una mostra-evento che sarà inaugurata questo mese a Trapani nella splendida cornice dell’ex convento trecentesco oggi sede del Museo Regionale Pepoli. Saranno esposte quattordici tele, quelle ispirate  proprio dal viaggio in Sicilia: le bellezze artistiche e architettoniche classiche, della quale la regione è ricca, colpirono profondamente il Caravaggio, al punto da fargli abbandonare il filone profano per la iconografia religiosa. Non a caso, infatti, alla mostra siciliana è stato dato un titolo che esprime e sintetizza l’essenza dell’ultima produzione del maestro: “Caravaggio, l’immagine del divino”. A Trapani, in prima assoluta, sarà possibile ammirare l’ultima opera attribuita al pittore, quella che fino all’anno scorso era considerata una copia del dipinto “I Bari” e che, invece, è una prima versione della stessa opera eseguita anni prima dal maestro. Della paternità è certo sir Denis Mahon, tra i massimi esperti mondiali del seicento italiano. Mahon, che ha curato la selezione delle opere da esporre a Trapani, ha scoperto la tela sfogliando un catalogo d’asta. Era rimasto colpito dalla pregevolissima fattura del dipinto - che volle andare a vedere immediatamente – e dalla antica provenienza della tela indicata sulla brochure: un capitano inglese che aveva già posseduto “I Musici”, altro dipinto di Caravaggio. Appena fu davanti al quadro, non ebbe più dubbi: era un Michelangelo Merisi anche quello. Un copista,  disse,  non

 

 

ranno l'Adorazione dei Pastori e la Resurrezione di Lazzaro provenienti dal Museo Regionale di Messina, il Sacrificio di Isacco e il San Francesco in estasi dal museo di Princeton nel New Jersey, il San Francesco in meditazione sulla morte da Carpineto Romano, il San Francesco della Pinacoteca Civica di Cremona, l'Estasi di San Francesco dai Civici Musei di Storia e Arte di Udine, il San Giovannino della Galleria Corsini, il San Giovannino alla sorgente proveniente da una collezione privata, e ancora la Decapitazione di San Gennaro, il Sacrificio di Isacco e la Maddalena in estasi.

 

avrebbe saputo rendere quella luminosità dei colori, soprattutto dei bianchi. L’ha acquistata per cinquanta mila sterline e, al termine della mostra in Sicilia,  sarà esposta al Museo Ashmolean di Oxford al quale Mahon ha donato l’opera. Sorprendente anche la resa prospettica del  dipinto inedito, sia pur con qualche sostanziale differenza rispetto all’originale custodito in America al Kimbell Art Museum di Fort Worth.

     La mostra di Trapani, realizzata con l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, sarà visitabile dal 15 di dicembre e fino a metà marzo del 2008.  Ad arricchire l'esposizione, oltre a “I Bari”,  ci      sa-