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EDITORIALE Promozione condivisa Dati alla mano, l’industria siciliana
del turismo ha subito un apprezzabile calo di arrivi e presenze nel corso
della stagione vacanziera che sta per volgere al termine. In linea, del
resto, con il trend nazionale che
è stato altrettanto negativo. Le cause di tale fenomeno non sembrano essere
strutturali al comparto turistico. O, perlomeno, non lo sono del tutto. E
questo perché le cronache economiche degli ultimi mesi non fanno altro che
informarci di una crisi generalizzata dei consumi che ha colpito il mercato
in ogni ambito produttivo. Ma questa consapevolezza, tuttavia, non ci
esime - al di là della particolare
congiuntura economica – dall’impegnarci a metter a punto ogni strategia
utile a riportare il turismo ai livelli che competono alla Sicilia, non
foss’altro per il patrimonio storico, artistico e paesaggistico di cui la
regione dispone. Il monito, che è soprattutto un’esortazione a non cedere
le armi, arriva dal Governo regionale, in un’ottica più ampia di promozione
della “cultura dell’accoglienza”. E’ necessario, in altri termini, aprire a
un atteggiamento mentale che trovi consapevolmente utile puntare su una
maggiore professionalità e su un innalzamento dei livelli qualitativi dei
servizi offerti. Porre il turista al centro delle attenzioni dovrà
imperativamente divenire un modus
operandi. E questo certamente aiuterà a fare la differenza in uno
scenario economico poco rassicurante. Dal canto suo l’Assessorato regionale
al Turismo si dice pronto a valorizzazione di più le eccellenze e le
specificità locali, ma occorre prima far sistema con gli operatori del
settore, in un’ottica di “promozione condivisa”.