Casella di testo: UNIVERSITA’ & 
TERRITORIO
Casella di testo: IN VETRINA

Casella di testo: SPETTACOLO

Casella di testo:  PRIMO
  PIANO
Casella di testo: L























  Luoghi

 

 

Casella di testo: EDITORIALE
 


 

 

 

 

Casella di testo: SCRIVICI
 


 

 

 

 

 

animate quest’anno le pietre segestane. In virtù di un cliche ormai consolidato - che mira a incrementare le presenze di pubblico, in particolre dei più giovani – in scena sono andati spettacoli di danza, di cabaret e concerti. Senza perder di vista, ovviamente, i temi guida legati al luogo che con i suoi tre mila anni di storia e di cultura è uno fra i teatri greci meglio conservati in Europa. E così una serata di grande musica l’ha regalata Roberto Vecchioni che pare abbia scelto i teatri antichi come contesto d’elezione per la sua musica di ricerca.

     E tra uno spettacolo di danza e una santa messa in latino, a Segesta è stato dato spazio anche ad attori meno conosciuti nel panorama nazionale, inelegantemente talvolta definiti “locali” ma con risorse inesauribili. Tra questi spicca Giorgio Magnato, attore marsalase conosciutissimo dal pubblico siciliano, ma che meriterebbe di recitare con regolarità nelle più prestigiose rassegne nazionali. Ha vestito i panni del più grande filosofo di tutti i tempi in “Processo e morte di Socrate”. Due ore di monologhi, alternati a brevi dialoghi, che hanno fatto gustare con grande intensità una fra le opere più ricche e apprezzate di Platone: l’arte della maieutica, il rispetto ferreo della legge, il sapere di non sapere socratico riproposti in un altro tempo per un incontro perfetto fra filosofia, letteratura e grande teatro.