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Nella foto una suggestiva inquadratura di Geraci Siculo, il comune madonita che ha ospitato il campus estivo di ricercatori e  neolaureati in discipline dell’area scientifica provenienti da università italiane e russe

 

 

UNIVERSITA’ & TERRITORIO A Geraci Siculo si sperimenta la “diversità costruttiva”: la collaborazione di istituti e università con storia e culture diverse per la salvaguardia dell’ecosistema

Studenti italo-russi sulle Madonie studiano l’ambiente siciliano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Sicilia riscopre

 

     L’integrazione delle conoscenze, delle culture, lo scambio di esperienze e di opportunità da oggi più che mai non resteranno parole incompiute. Il processo di internazio-nalizzazione degli studi universitari, caldamente accolto da moltissime  presidenze e dipartimenti dell’univer-sità  degli studi di Palermo, ha rag-giunto risultati di notevole riguardo già nelle numerose iniziative che negli anni trascorsi hanno visto mobilitarsi moltissimi tra docenti e studenti provenienti dai più diversi e lontani stati esteri.

     Da quest’anno però, l’opportunità internazionale sarà, per gli studenti delle facoltà scientifiche, una tappa fissa del percorso formativo offerto dall’ateneo. Stiamo parlando delle scuole estive di “alto perfezio-namento ambientale ecologico e naturalistico” che, a partire da quest’anno, creeranno un’interfaccia culturale stabile tra docenti e studenti italiani con i relativi colleghi provenienti dagli stati dell’ex Unione Sovietica.

     Quest’anno, nel caldissimo mese di luglio, la scuola è divenuta un importante momento di incontro e di confronto. Quindici giorni di lezioni, seminari e dibattiti che hanno visto l’intervento di studenti e docenti stranieri, russi appunto, ma anche provenienti da molti  atenei italiani oltre, ovviamente, quello palermi-tano. La scuola ha avuto luogo nelle strutture dell’università di Palermo per quanto riguarda un primo modulo più teorico, ma per lo studio in campo si è scelto di trasferire tutti gli studenti nel cuore del parco delle Madonie, nel paese di Geraci Siculo. E non poteva esserci  luogo migliore considerando che il tema della scuola era proprio incentrato sul biomonitoraggio e sugli indicatori biologici dell’impatto antropico sull’ambiente. Un’esperienza cultu-rale che molto può giovare alla valorizzazione del territorio madonita e che, per tale motivo, è stata ben accolta e supportata dalle autorità di Geraci Siculo e dall’Ente Parco delle Madonie.

     Ricercatori, neolaureati e studenti, accolti dal preside della facoltà di Scienze dell’ateneo palermitano, Francesco Raimondo, dal direttore e dal presidente della scuola italo-russa, i professori Davide Fais e Valerio Agnesi, hanno dato il via ad una serie di attività didattiche volte ad approfondire il ruolo di specie animali e vegetali, presenti  nel   territorio   siciliano,        in

 

 

 

un’ottica più ampia di protezione e recupero dei beni ambientali. Dall’utilizzo dei licheni, allo studio dell’avifauna, ed ancora attività in campo su piccoli mammiferi e chirotteri, e molti altri temi ormai cari al mondo scientifico a livello internazionale, che sono stati arricchiti dall’esperienza del lavoro di ricerca che ognuno degli studenti ha svolto nel proprio ateneo e discusso e condiviso con i propri colleghi quasi a dare dimostrazione di come realmente sia possibile e fondamentale la collaborazione tra istituti e università di stati con storia e cultura diverse ma il cui obbiettivo comune - la salvaguardia dell’ecosi-stema - ne rende costruttiva ogni diversità. La formazione degli studenti e giovani laureati che un giorno avranno il compito di preservare l’anima del nostro pianeta non può che procedere in questo modo, senza confini. E stiamo parlando di confini geografici così come di confini tematici od ogni altro genere di limite: i disastri ecologici, gli scempi ambientali non si fermano di fronte ad alcuna frontiera sia essa politica o didattica. Ecco la logica di una scuola italo-russa di formazione ecologica, ecco la logica di una scuola che ha gia cominciato e con-tinuerà ad occuparsi dell’“ambiente” sotto i più numerosi e diversi punti di vista. Non a caso l’estrazione eterogenea dei partecipanti alla scuola: biologi e naturalisti, geografi, esperti del paesaggio e delle scienze ambientali, tutti pronti ad insegnare ed apprendere qualcosa. La struttura didattica  della  scuola ha infatti       dato

 

 

la possibilità di apprendere nozioni fondamentali di argomenti abbastanza generali come la gestione di aree protette o il problema degli incendi boschivi ma anche di puntare l’attenzione su interessi molto specifici come particolari specie animali o vegetali,  indici di stato ecologico nonché  aspetti geologici e biogeografici dell’area madonita  quale rappresen-tante di tutto il territorio siciliano.

     La visita degli studenti russi sarà ricambiata al termine del periodo estivo quando sarà una delegazione italiana a partire per i paesi dell’est europeo, e ancora ci sarà da discutere e da imparare: la tendenza, l’interesse verso l’ambiente, ormai è manifesto, sta cambiando. E in una visione ottimista possiamo azzardare che lo si stia facendo nel modo che oggi riteniamo essere il più saggio. Certo sarà necessario, prima o poi, fare i conti con interessi condizionanti di tipo sociale e soprattutto economico, ma, pregevoli iniziative, come è il caso di questa scuola estiva, non fanno che confermare l’inizio di una nuova sensibilità.

     Forse occorrerà del tempo perché l’interesse di pochi operanti nel settore naturalistico abbia diffusione globale e possa quindi portare a risultati tangibili, ma forse il risultato più importante che fin ora abbiamo ottenuto, aldilà di trattati, leggi e protocolli, è proprio quello di invertire il passo e marciare nella direzione giusta. Ora non ci resta che fare un po’ di strada.

Roberto Mazzeo

 

 
Casella di testo: Periodico on line di cultura, tradizioni popolari, valorizzazione del territorio e delle risorse paesaggistiche. Iscrizione N. 288 del 
7 ottobre 2003 nel Registro delle Testate Giornalistiche del Tribunale di Trapani. Direttore responsabile Alberto Augugliaro


Casella di testo: Anno IV Numero 34/35                                                                                         Agosto/Settembre 2006