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mettere in atto tutte le misure previste dal protocollo d’intesa. In Italia, oltre alla riserva del Plemmirio, soltanto altre tre aree marine hanno ottenuto lo stesso riconoscimento: Miraramare in Friuli Venezia Giulia, Tavolara Punta Cosa Cavallo in Sardegna  e Torre Guaceto in Puglia.  

    In agosto, lo ricordiamo, due      loca-

 

 

 

lità della costa siciliana erano state premiate da Legambiente con le “5 vele” e l’inserimento nella “Guida Blu”. I riconoscimenti erano andati a Santa Marina Salina, nel messinese, e a Noto, ancora una volta nel siracusano.

 

 

     Marchio internazionale per l’area marina protetta del Plemmirio nel siracusano, annoverata tra le “Aree Specialmente protette di importanza mediterranea”. Il riconoscimento è arrivato in ottobre da Madrid nel corso di un incontro tra i paesi firmatari del “Mediterranean Action Plan”, uno dei protocolli tecnici previsti dalla convenzione di Barcellona e, a tutti gli effetti, strumento giuridico del Piano d’Azione delle Nazioni Unite per garantire la qualità ambientale nel Mediterraneo. La costante tutela della biodiversità e dell’habitat naturale sono stati tra gli strumenti che hanno consentito all’area marina siciliana di raggiungere il prestigioso traguardo, tutelando le specie minacciate di estinzione attraverso una rigorosa conservazione degli ambienti marini e costieri. Ma non è tutto. In gennaio il “Mediterranean Action Panel” sarà definitivamente adottato come riferimento internazionale nell’area mediterra-nea. Motivo questo, di grande soddisfazione per l’area marina siracusana che è stata tra le prime  a