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Una suggestiva immagine del Parco dei Nebrodi. Sotto la montagna il paesino di Alcara Li Fusi, comune in provincia di Messina.

 

 

     Orsi, daini, caprioli, perfino cerbiatti dominavano un tempo il paesaggio dei Nebrodi, nel cuore della Sicilia. E dovevano essercene davvero parecchi di cerbiatti in tutta l’area dell’Appennino Siculo. Tant’è che proprio a questi animali si ispira  il nome di quelle montagne: nebros in greco significa, appunto, cerbiatto.

     Istituito quattordici anni fa, nel 1993, il Parco dei Nebrodi è oggi una delle riserve più ricche e prestigiose della Sicilia, abbracciando le più estese e significative formazioni boschive siciliane. Una fra le caratteristiche predominanti in tutto il paesaggio dei Nebrodi è certamente la straordinaria simmetria dei vari versanti, ricchissimi di vegetazione. Le cime, che raggiungono con Monte Soro la quota di 1847 metri sul livello del mare, sono immediatamente riconoscibili per i caratteristici fianchi arrotondati. Di aspetto più aspro e impervio, invece, le montagne dove prevale la componente calcarea, con profili irregolari e tratti dolomitici, come il Monte San Fratello e le Rocche del Castro.

    Ricchissima e varia la vegetazione che cambia a seconda della quota e, quindi, della temperatura e della quantità e intensità delle piogge. Tra i seicento e gli ottocento metri possiamo trovare l’euforbia, il mirto, il lentisco, la ginestra, il corbezzolo. E, se fortunati, anche la sughera e il leccio. Superati gli 800 metri, e fino ai 1400, troveremo, invece, una vegetazione costituita  essenzialmen te da querceti.  A  quote  ancora  più

 

 

 

Oggi i Monti Nebrodi sono un grande parco di oltre ottantacinque mila ettari che si estende nel territorio di ventuno comuni. Il clima del territorio è parecchio influenzato dalle ampie zone boschive e si caratterizza per lunghi inverni rigidi ed estati calde ma non afose. Nelle zone interne le temperature pur variando da una zona all’altra si mantengono tra i dieci e i dodici nella media e alta montagna. Quelli ideali per una sana escursione in paesaggi che sembrano usciti da un libro di favole. Eppure tanto suggestivi quanto reali.

 

 

 

alte il paesaggio cambierà ancora aspetto, dominato com’è dai centomila ettari di faggete. I Monti Nebrodi ospitano numerosi piccoli mammiferi, rettili e numerosissime specie di uccelli nidificanti. Fra questi spiccano numerosi esemplari  di istrice e di gatto selvatico. Ma incontreremo anche la martora, la testuggine, la rana verde.  Tra gli uccelli, invece, potremo notare fantastici rapaci come la poiana, il gheppio, il lanario, il nibbio reale. E, ovviamente, il falco pellegrino e l’aquila reale. Mentre nelle zone più umide potremo imbatterci nel merlo acquaiolo  o  nel   martin       pescatore.