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![](Natura_file/image029.gif) |
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Una suggestiva immagine del Parco dei
Nebrodi. Sotto la montagna il paesino di Alcara Li Fusi, comune in
provincia di Messina.
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![](Natura_file/image030.gif) |
Orsi, daini, caprioli, perfino
cerbiatti dominavano un tempo il paesaggio dei Nebrodi, nel cuore della
Sicilia. E dovevano essercene davvero parecchi di cerbiatti in tutta l’area
dell’Appennino Siculo. Tant’è che proprio a questi animali si ispira il nome di quelle montagne: nebros
in greco significa, appunto, cerbiatto.
Istituito quattordici anni fa, nel
1993, il Parco dei Nebrodi è oggi una delle riserve più ricche e
prestigiose della Sicilia, abbracciando le più estese e significative
formazioni boschive siciliane. Una fra le caratteristiche predominanti
in tutto il paesaggio dei Nebrodi è certamente la straordinaria simmetria
dei vari versanti, ricchissimi di vegetazione. Le cime, che raggiungono con
Monte Soro la quota di 1847 metri sul livello del mare, sono immediatamente
riconoscibili per i caratteristici fianchi arrotondati. Di aspetto più
aspro e impervio, invece, le montagne dove prevale la componente calcarea,
con profili irregolari e tratti dolomitici, come il Monte San Fratello e le
Rocche del Castro.
Ricchissima e varia la vegetazione che cambia a seconda della quota e,
quindi, della temperatura e della quantità e intensità delle piogge. Tra i
seicento e gli ottocento metri possiamo trovare l’euforbia, il mirto, il
lentisco, la ginestra, il corbezzolo. E, se fortunati, anche la sughera e
il leccio. Superati gli 800 metri, e fino ai 1400, troveremo, invece, una
vegetazione costituita essenzialmen
te da querceti. A quote
ancora più
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Oggi i Monti Nebrodi sono
un grande parco di oltre ottantacinque mila ettari che si estende nel
territorio di ventuno comuni. Il clima del territorio è parecchio
influenzato dalle ampie zone boschive e si caratterizza per lunghi inverni
rigidi ed estati calde ma non afose. Nelle zone interne le temperature pur
variando da una zona all’altra si mantengono tra i dieci e i dodici nella
media e alta montagna. Quelli ideali per una sana escursione in paesaggi
che sembrano usciti da un libro di favole. Eppure tanto suggestivi quanto
reali.
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alte il paesaggio
cambierà ancora aspetto, dominato com’è dai centomila ettari di faggete. I
Monti Nebrodi ospitano numerosi piccoli mammiferi, rettili e numerosissime
specie di uccelli nidificanti. Fra questi spiccano numerosi esemplari di istrice e di gatto selvatico. Ma
incontreremo anche la martora, la testuggine, la rana verde. Tra gli uccelli, invece, potremo notare
fantastici rapaci come la poiana, il gheppio, il lanario, il nibbio reale.
E, ovviamente, il falco pellegrino e l’aquila reale. Mentre nelle zone più
umide potremo imbatterci nel merlo acquaiolo o
nel martin pescatore.
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