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Nella foto, scattata all’interno della Villa Romana
del Casale a Piazza Armerina, è ritratto il particolare di un mosaico,
quello raffigurante “la grande caccia” scoperti negli strati che ricoprivano le strutture
murarie. Vennero ca-talogati e conservati nei magazzini della
Soprintendenza in attesa che venissero prestate tutte le necessarie cure e
attenzioni ai mosaici, quelli poi “premiati” dall’Unesco. Adesso, per la
prima volta, tutti i reperti provenienti dagli scavi di Piazza Armerina,
dai più antichi agli ultimi, saranno esposti contemporanea-mente.
Realizzando quella visione d’insieme, voluta dagli organizzatori della
rassegna espositiva, che svelerà al pubblico lo sviluppo della Villa Romana
del Casale nei diversi momenti storici. sarà quello del divenire storico e delle trasformazioni. I reperti
verranno esposti al di là del loro valore intrinseco e artistico,
privilegiando il tentativo di fornire uno spaccato del “vivere in villa”,
indagando le funzioni del complesso abitativo attraverso le diverse
prospettive storiche. E’ per questa ragione che saranno riproposti i
rinvenimenti bizantini, arabi e normanni già esposti due anni fa in
“Iblatasah Placea Piazza”, la mostra attraverso la quale erano stati
presentati al pubblico i reperti dei primi scavi alla Villa del Casale,
quelli di cinquanta anni fa. Si trattava per lo più di
manufatti in ceramica I due volti
di Piazza Armerina - quello vivo e colorato di epoca romana, quell’altro
più adombrato e controverso del medioevo - risplen-deranno a partire dalla
seconda metà di febbraio, e per tutto il 2008, in una mostra celebrativa
allestita nei locali del Palazzo del Comune. L’occasio-ne per i
festeggiamenti è data da una ricorrenza importante, il decimo anniversario
del riconoscimento attri-buito dall’Unesco alla Villa Romana del Casale,
annoverata fra i beni mondiali che costituiscono il Patri-monio
dell’Umanità. “Marmi ritrovati e marmi colorati”, come si intuisce dal
titolo stesso della rassegna espositiva, proporrà una serie di sculture
provenienti dagli scavi archeologici di Piazza Armerina, in particolare
dalla straordinaria villa di epoca romana nota in tutto il mondo per i suoi
inimitabili e coloratissimi mosaici. C’è grande attesa tra il pubblico per
poter rivedere due reperti in particolare: la testa di Eracle appena rientrata
dai restauri e quell’altra femminile di età flavia che aveva lasciato tutti
quanti con il fiato sospeso da quando era finita nelle mani sbagliate di
collezionisti senza scrupoli e poi recuperata dai carabinieri. Completano
la sezione romana della mostra una trentina di pezzi provenienti dalla
Villa del Casale: sculture, capitelli, marmi colorati. Il
tema conduttore della mostra - organizzata dal Museo Archeologico della
Villa del Casale e dalla Soprintendenza di Enna con la collaborazione
scientifica dell’Uni-versità di Roma
“La Sapienza” -