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Venerdì Santo a Trapani:
la processione dei Misteri
(Durata 06:16)

Sacri Gruppi. La processione, con evidenti influenze spagnole, si compone di venti gruppi statuari realizzati dagli artigiani trapanesi nel corso dei secoli XVII e XVIII. Per la loro messa in opera, le maestranze utilizzarono una originalissima tecnica, da loro stessi inventata,  che prevedeva l’utilizzo di legno, sughero, tela, gesso e colla. I volti dei personaggi furono ottenuti scolpendoli direttamente sul legno, mentre per gli abiti fu utilizzata la tela che veniva precedentemente immersa in una mistura di gesso e colla e poi adagiata sullo scheletro della statua fatto di legno e sughero. Con questa tecnica fu possibile ottenere la naturalezza degli abiti e la plasticità espressiva dei volti che  possiamo tuttora ammirare durante la processione del Venerdì Santo.     Ogni gruppo, addobbato con preziosi ornamenti argentei ed elaborate composizioni floreali, viene portato a spalla da dieci o più uomini. Dei fari, sapientemente posizionati, esaltano le espressioni dei personaggi che sembrano muoversi realmente tra la folla.

     Ed è proprio nei volti e nelle fattezze dei personaggi che si ravvisa l’unicità dei misteri di Trapani, proprio perché gli artigiani non si ispirarono all’iconografia classica. Piuttosto plasmarono le statue ispirandosi ai volti dei loro contemporanei.  Per il volto  del  giu-

 

deo, ad esempio, presero spunto da un personaggio reale, loro contemporaneo. Stando alle cronache del tempo,  questo signore, detto Setticarini, per la professione svolta aveva in effetti grande attinenza con il ruolo del giudeo. Di mestiere, infatti, faceva l’aiutante del boia in servizio a Trapani nella seconda metà del XVIII secolo.Devozione e fede, dunque, prima di tutto, ma poi, anche per i Misteri di Trapani, un briciolo di folklore timidamente si è guadagnato un posto fisso nella manifestazione: ci riferiamo all’immancabile annacata delle vare, autentico richiamo per la gente che viene da fuori. A tempo di musica ogni mistero, seguito dalla propria banda musicale, si “dondola” per strada, di tanto in tanto irrompendo fra le persone dopo essersi aperto un varco fra le ali di folla. E dietro, ogni gruppo bandistico segue l’annacata della propria vara, imitandone cadenza e movimenti. Da notare, ancora, come tutti i personaggi delle vare, a loro volta, si dondolino seguendo il movimento dei portatori per effetto di una particolare tecnica di fissaggio. Ne viene fuori un autentico spettacolo che è impresa ardita rendere con le parole: bisogna partecipare e vivere l’esperienza.

 

 

 

     Una città si identifica sempre con il proprio passato. Storia, tradizioni, vicende e personaggi continuano a vivere nella memoria della gente, trasmessi di generazione in generazione, finendo per legarsi indissolubilmente al territorio. Al punto che non si può più fare a meno di questi riferimenti. Senza di essi la città finirebbe per apparire come svuotata. Mutilata nelle radici. Privata della sua essenza più intima. La processione dei Misteri del Venerdì Santo si identifica profondamente con la città di Trapani che da quasi quattrocento anni, ogni settimana di Pasqua, si raccoglie attorno ai gruppi statuari per la processione.   

     Dal pomeriggio del Venerdì Santo al sabato i misteri di Trapani sfilano per le vie del centro storico e della “città nuova” portati a spalla da centinaia di “portatori”. I fedeli seguono in processione, per tutta la notte. E’ tale l’imponenza e la solennità della manifestazione che il messaggio religioso non ha bisogno di essere interpretato. Anche perché quando i padri gesuiti contribuirono all’introduzione della processione, agli inizi del XVII secolo, erano stati mossi proprio da finalità divulgative.

     La processione dei Misteri si svolge a Trapani dalle ore 14.00 del Venerdì Santo e si protrae, per ventiquattro ore, sino al sabato. E' la più lunga manifestazione religiosa  italiana e tra le più antiche. Si ha notizia delle prime processioni a Trapani sin dagli inizi del 1600, quando si iniziò a rappresentare per le strade la Passione e la Morte di Cristo secondo gli usi del tempo. Ad organizzare la processione fu, nei primi anni del XVII secolo,  la Confraternita di San Michele Arcangelo che successivamente affidò alle maestranze cittadine l'onore di condurre in  processione   i