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EDITORIALE Musei sotto le stelle Il popolo della notte ha gradito. Pub?
Discoteca? No. Museo. Per una sera la cultura ha vinto sulla musica a tutto
volume, dirottando un pubblico nuovo all’interno di pinacoteche e gallerie.
“La notte dei musei”, così è stata chiamata l’iniziativa, ha coinvolto
decine di enti museali siciliani che a metà maggio hanno scelto di aderire
e dar forma a una nuova moda europea per la valorizzazione e fruizione del
bene culturale. Sperimentata in Francia quattro anni fa, l’idea ha fatto
tendenza e si è rapidamente diffusa nel Vecchio Continente. Già l’anno
scorso la Sicilia aveva risposto con entusiasmo ai suggerimenti che
venivano di là dalle Alpi, registrando un ben promettente successo di
pubblico. Quest’anno “Musei sotto le stelle” ha fatto il bis richiamando
migliaia di visitatori soprattutto nelle grandi città siciliane, in
particolare Palermo e Catania che hanno aperto “fuori orario” numerose
strutture. La Società Siciliana di Storia Patria, il Museo del Mare
all’Arsenale Borbonico, il Museo
Mormino di Villa Zito per il capoluogo di regione, mentre Catania ha
risposto con la Mostra permanente delle carte geografiche antiche della
Sicilia, il Museo del Cinema, il Museo dello Sbarco in Sicilia, quello
Vulcanologico di Nicolosi, l’altro della Fotografia a Caltagirone. Insomma,
ce n’è stato per tutti i gusti e per tutte le esigenze di cultura. La
formula funziona e il pubblico ha apprezzato. Anche perché per l’occasione
non era previsto alcun biglietto d’ingresso e, in più, erano state
organizzate anche una serie di manifestazioni collaterali: laboratori di
teatro classico, quartetti musicali,
esibizioni canore. L’iniziativa va ripetuta. Non c’è dubbio. E anche
con maggiore frequenza durante l’anno. Le attività di richiamo sono
fondamentali per far avvicinare il grande pubblico ai musei. Ma perché
funzionino non possono restare dei momenti isolati. Chi frequenta i musei
va comunque e in ogni momento dell’anno. L’obiettivo è quello di far
gustare e amare l’arte e l’archeologia anche a quanti normalmente
manifestano curiosità ma da soli non prendono l’iniziativa di entrare in un
museo. Ecco il punto: è per loro che nasce “la notte dei musei”. Ed è in
nome della Cultura che bisogna incrementare le occasioni di valorizzazione
del patrimonio storico e artistico. Altrimenti l’obiettivo non si
raggiunge. Poi, se vorrete, andremo pure tutti quanti in discoteca.